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iaomi in forte espansione internazionale incluso il vecchio continente, lancerà ad inizio luglio 2018 un’offerta pubblica iniziale presentando alla borsa di Hong Kong un prospetto per la raccolta di dieci miliardi di dollari di fondi.
L’IPO di Xiaomi, sponsorizzata da Morgan Stanley, Goldman Sachs Group e dalla banca di investimenti di Hong Kong Clsa, sarà la più grande per un gruppo della tecnologia cinese dall’avvio della quotazione a Wall Street di un altro colosso cinese, il gigante dell’e-commerce, Alibaba, nel settembre 2014.
Mentre tutti gli occhi sono puntati sul colosso asiatico della tecnologia, una società controllata da Coolpad Group, la Yulong Computer Telecommunication Scientific, ha citato in giudizio tre società del gruppo Xiaomi (Xiaomi Telecom Technology, Xiaomi Technology e Xiaomi Factory) per aver utilizzato un suo brevetto senza autorizzazione.
Yulong ha presentato un’azione legale simile contro Xiaomi già a gennaio, chiedendo di interrompere immediatamente la produzione e la vendita di alcuni modelli di smartphone (tra cui il Mi MIX2) oltre ad una compensazione finanziaria.
Nello specifico, Coolpad ha affermato che Xiaomi ha violato il suo design brevettato multi-simcard ed altre tecnologie legate all’interfaccia utente.
Immediata la replica di Xiaomi che ha dichiarato di aver chiesto alle autorità di invalidare i diritti di brevetto che sono oggetto della causa depositata a Shenzhen, collaborando pienamente nelle indagini.
Anche se la società si difende dal cercare di interferire nel processo, questa nuova azione è una brutta sorpresa per Xiaomi e per gli investitori interessati alla sua IPO.
Un certo numero di esperti concordano sul fatto che, nel contesto di una grave calo delle vendite dei propri prodotti, Coolpad è impegnata in questo tipo di azioni legali per cercare un profitto extra. Il CEO della società ha respinto tali argomenti ed in un’intervista ha dichiarato che stanno solo proteggendo i loro interessi contro l’abuso sulle loro proprietà intellettuali, aggiungendo di aver citato in giudizio anche altri produttori che, a loro avviso, hanno utilizzato i brevetti Coolpad senza un accordo di licenza.
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